PIETRASANTA. Oggi martedì 30 giugno presso la sede dell’Associazione Industriali è stato sottoscritto il verbale di accordo per la verifica annuale del Premio di Risultato per gli operai e per gli impiegati delle cave e laboratori di tutta la filiera produttiva del settore del marmo provincia di Lucca.

Il risultato totale del premio ammonta a 1.556 euro. 619,74 sono già stati anticipati in sei rate bimestrali nel corso dell’anno 2014, i restanti 968 saranno erogati in due trance, 473,13 subito (entro il 10 luglio) e altri 473.13 entro il 10 novembre 2015.

Dal 1° luglio ci sarà un aumento delle indennità per tutti gli operai addetti alla granulazione del marmo per 1,43 euro giornalieri, di 0,63 euro per le segherie granito e di 0,60 euro per tutti gli altri operai della produzione. Il 1° gennaio 2015 salirà a 6,11 euro l’indennità giornaliera di mensa per chi ne ha diritto.

Il Premio di Risultato è stato raggiunto per aver mantenuto il trend delle esportazioni in milioni di euro del distretto apuoversiliese rispetto al resto del mondo. Infatti, la situazione economica del comprensorio vede ancora un aumento delle esportazioni in valore che sono molto marcate nella provincia di Massa-Carrara rispetto a quella di Lucca. Comunque, il valore complessivo della somma delle due province ammonta – secondo i dati Istat rielaborati da IMM – a 654.705.192 euro nel 2014, di cui 186.770.093 da Materiali grezzi e 467.935.099 di Lavorati. Erano 646.032.589 euro nel 2013, di cui 182.012.921 da Materiali grezzi e 464.019.668 di Lavorati. Erano 502.576.970 euro nel 2010, di cui 157.449.357 da Materiali grezzi e 345.127.613 di Lavorati.

Il premio riguarda i 1.250 lavoratori che applicano questo contratto, concentrati in Versilia e Garfagnana, considerando sia imprese dell’industria sia dell’artigianato.

La situazione occupazionale del settore è stabile. “L’emorragia che ha colpito il settore – circa 2mila erano gli addetti nel 2000, 1.650 nel 2005 e 1.250 oggi – sì è solo arrestata nel 2014 e non ci sono segni di ripresa”, scrive in una nota la Fillea-Cgil provinciale. “Si registrano solo trasformazioni di contratti da precari a contratti tempo indeterminato a tutele crescenti approfittando delle agevolazioni di 8mila euro annui per tre anni e la possibilità di licenziare, purtroppo per i lavoratori, molto più facilmente. Di ripresa e di nuovi posti di lavoro non si vedono segnali”.

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ultimo aggiornamento: 30-06-2015


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